La riforma delle pensioni secondo l'INPS

La riforma delle pensioni secondo l'INPS
La riforma delle Pensioni
E’ tutto pronto per le nuove regole di pensionamento;  il via libera scatterà l’1 gennaio 2011 e l’INPS, con la circolare n° 126/2010, ha fornito le istruzioni operative. Comunque deve essere chiaro che non cambieranno i requisiti per andare ed avere la  pensione di anzianità o pensione di vecchiaia, ma cambiano le date di accesso alla pensione, cioè  quando viene incassato il primo assegno di pensione. Agli effetti pratici la distinzione non serve a molto, infatti sono rimasti inalterati i requisiti, cioè l’età  ed i contributi, ma di fatto la pensione si è allontanata di qualche mese.

Se vogliamo riassumere, dall’1 gennaio 2011 si andrà in pensione con la seguente regola:
  • se si è lavoratori dipendenti, una volta raggiunti i requisiti di età e contribuzione, bisognerà fare trascorrere altri 12 mesi
  • se si è lavoratori autonomi, una volta raggiunti i requisiti di età e contribuzione, bisognerà fare trascorrere altri 18 mesi

Questa nuova regola vale per tutti coloro che vanno in pensione dall’11 gennaio 2011, quindi che da tale data maturano i requisiti per il diritto alla pensione. Alcune situazioni possono salvare da questa stretta e l’INPS, attenta come sempre, lo ha spiegato nella sua circolare (vedi sopra). Vediamo insieme:
  • La finestra non conta: una delle precisazioni che fa l’INPS riguarda le attuali finestre di accesso alla pensione. Oggi infatti, le finestre determinano un allungamento dei tempi del primo assegno incassato  della pensione, rispetto all’epoca di maturazione dei requisiti per il diritto alla pensione. L’INPS ha spiegato che in virtù  del principio che esclude dalle nuove decorrenze i lavoratori che maturino entro il prossimo 31 dicembre il diritto alla pensione, così sono esclusi anche i lavoratori che, avendo maturato entro il prossimo fine anno il diritto alla pensione, conseguano il primo assegno nel prossimo anno.
  • L’opzione raggira le nuove decorrenze: l’INPS ha inoltre precisato, che la nuova disciplina delle decorrenze, introdotta nella manovra estiva, non è applicabile alle lavoratrici che accedono al pensionamento di anzianità con lo speciale regime sperimentale, disciplinato all’articolo 1 comma 9 della legge n° 24/2004 (riforma Maroni). Tale regime, in particolare, disciplina in via sperimenbtale e fino al 31 dicembre 2015, la possibilità di conseguire il diritto alla pensione di anzianità, in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore ai 35 anni di lavoro e di un’età pari o superiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome, nei confronti delle lavoratrici che optano per la liquidazione della pensione secondo le regole di calcolo del sistema contributivo.

8 commenti:

  1. molto interessante stanno spostando la carota davanti all'asino che chissa quanti asini la pensione non la vedranno mai

    RispondiElimina
  2. già così sembra. E sto preparando la seconda parte dello stesso articolo che provvederò a pubblicare domani: si parlerà di lavoratori in mobilità...

    RispondiElimina
  3. Perchè non parlate della LEGGE 220 sulla ricongiunzione delle pensioni INPS INPDAP o viceversa che da LUGLIO 2010 è divenuta ONEROSA e nessuno lo sa ancora??Oggi andare in pensione e ricongiungere i contributi di una vita di lavoro COSTA..E MOLTO CARO:ANCHE 10-20-30-40-50 mila euro!!Il regalo silenzioso del governo e dei sindacati zitti zitti!!Raccogliete notizie e raccontate bene come è cambiata la musica e quanto si paga a ricongiungere i contributi!!C'è gente disperata che non può pagare e di conseguenza non va in pensione,oppure lascia la liquidazione totalmente.E moltissimi..anzi la piu parte ancora oggi non sa nemmeno che questa legge esiste,e quando lo scoprirà saranno problemi sociali SERI.Lo si scopre nel momento in cui si fa domanda di pensione e ricongiungimento dei contributi.DIFFONDETE A MACCHIA D'OLIO QUESTA NOTIZIA!!!!RICONGIUNGIMENTO ONEROSO.Notizia by Z. G.

    RispondiElimina
  4. Sono un ex dipendente fiat posto in mobilita' lunga dal 01/10/2007 secondo accordi tra stato(dl 296/2006 comma1189art.1 )azienda,sindacati.Dovrei raggiungere i requisiti per la pensione di anzianeita' il01/10/2011 con finetra dal 01/04/2012 .Ora con dl 31/05/2010 n° 78 e dl 30/07/2010 n°122 e' stato posto un vincolo di massimo di 10.000 unita' alle quali sara' riconosciuto il requisito di pensionabilita'.Come faccio a sapere se quando arrivera' il mio turno (01/10/2011) potro' ricevere il trattamento ?

    RispondiElimina
  5. Salve Z.G., relativamente a "DIFFONDETE A MACCHIA D'OLIO QUESTA NOTIZIA!!!!RICONGIUNGIMENTO ONEROSO." sara' sicuramente mia cura informarmi a riguardo e pubblicare appena possibile questa notizia. Grazie mille per la segnalazione.

    RispondiElimina
  6. Per Anonimo, relativamente a "Come faccio a sapere se quando arrivera' il mio turno (01/10/2011) potro' ricevere il trattamento?", premettendo che questo è solo un sito di raccolta informazioni trovate in rete e che non può fornirle consulenza in merito, le consiglio di fare riferimento alla seguente fonte ufficiale: www.inps.it. Hanno recentemente rinnovato il sito e troverà certamente soddisfazione alla sua importante richiesta. Grazie per averci scritto.

    RispondiElimina
  7. Cercando in rete intanto abbiamo scoperto alcuni scritti di avvocati dell'Inps, visibili qui: http://inpdap-pensioni.blogspot.com/2010/11/la-ricongiunzione-contributi-per-la.html Buona lettura!

    RispondiElimina
  8. Sono un ex lavoratore dipendente con 1821 settimane di lavoro e 61 anni di età. Mi è stato detto che andrò in pensione dal 1 giugno 2012,esattamente dopo un anno dal diritto alla pensione con raggiungimento del coefficente 96.
    Con il nuovo governo Monti si parla di eliminare gradualmente le pensioni di anzianità.
    Speriamo non sia retroattiva!!!!!

    RispondiElimina

Hai trovato l'articolo interessante? Hai un'esperienza da raccontare o un approfondimento da condividere? Lasciaci qui un commento, potrebbe essere utile a tante persone! Grazie!